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Quel brutto vizio di far giocare i pulcini con gli esordienti e perfino i giovanissimi

Quello che segue è il racconto di una domenica trascorsa allo stadio Rigamonti di Brescia, dove ho accompagnato mia figlia Alessandra, che gioca nella squadra dei Pulcini 2003 del CS Orione Voghera. Nell'impianto delle Rondinelle si svolgeva un "torneo" (le virgolette sono quanto mai opportune) organizzato da Francesco Gullo, la ex star - molto ex - del Cervia di Ciccio Graziani. Non so quale fosse la denominazione dell'evento, ma tutto sommato poco importa.
A Brescia sono arrivato nel pomeriggio: la mattina, allo stadio comunale di Lungavilla, ho assistito allo spareggio fra Casteggio e Torrevillese, una partita che per la Torre, dove gioca mio figlio Riccardo, valeva un campionato e l'accesso alle eliminatorie per i regionali. Risultato finale 2-1 per il Casteggio che pur in una gara equilibrata e incerta fino alla fine, ha meritato la vittoria. Onore ai gialloblu allenati da mister Andrea Martignoni che si sono impegnati oltre l'immaginabile e sono stati protagonisti di un campionato indimenticabile. E grazie alla società, la Torrevillese, che si è distinta per impegno e serietà non comuni.
Ma torniamo a Brescia. Al torneo promosso da Gullo hanno preso parte 27 squadre, provenienti da diverse Regioni del Nord Italia. Peccato che l'evento sia stato rovinato da un'abitudine invalsa negli ultimi anni. Quella di far giocare i più piccoli, nel nostro caso i Pulcini 2003 e 2004, con bambini e perfino ragazzi più grandi. Esordienti e Giovanissimi. Un confronto che annulla il senso sportivo dell'evento e rende superflua ogni altra considerazione.
Ma domenica 28 aprile si è consumata un'altra grave irregolarità, in violazione delle norme federali previste per il calcio giovanile: Alessandra, come tutti gli altri pulcini del CS Orione, ha giocato nell'arco della giornata ben 9 partite. Quattro da 15 minuti l'una alla mattina e 5 il pomeriggio di cui le prime due da 15' e le rimanenti da 10 minuti. Peccato che le norme federali sul calcio giovanile prevedano che i piccoli atleti possano giocare, nell'arco della giornata, per un tempo equivalente a quello di una gara del loro campionato: in tutto 45 minuti mentre Ale ha giocato per ben due ore. Due ore!
Confesso che a un certo punto mi sono vergognato di me stesso per aver fatto partecipare mia figlia a un evento che di sportivo non aveva nulla!
Ora mi chiedo però come sia possibile che una società professionistica come il Brescia Calcio permetta che nel proprio impianto sportivo si svolgano manifestazioni di questo genere. Fra l'altro domenica, al Rigamonti, sono passati tre calciatori delle Rondinelle, di ritorno dalla partita del campionato di serie B. Quindi la società di Luigi Corioni era al corrente dell'evento. E in questo caso, in qualità di club ospitante, si è accertata che venissero rispettate le norme federali? Un interrogativo che ho rivolto al capo ufficio stampa del Brescia Calcio, Roberto Rodio, da cui aspetto una risposta. Non mancherò di pubblicarla integralmente  sul blog.
Infine una riflessione. Che è anche un proposito: mai più con Ale parteciperò a queste parodie grottesche di torneo. Mai più con Gullo!
attilio@barbieripost.com

2 commenti:

  1. Egregio Sig. Attilio,

    in riferimento al suo articolo dello scorso Maggio...poche parole perche' non merita troppa attenzione.
    Per primo nessuno ha obbligato sua figlia Alessandra a giocare tutte e nove le partite;il Sig. Gullo all'inizio di ogni torneo effettua una piccola riunione con tutti gli istruttori disponendo che tutti i bambini giochino con minutaggi e regolamento previsto dalle norme FIGC...Lei per caso si trovava in campo alla riunione? Ha chiesto al suo istruttore se il Sig. Gullo ha riportato tali disposizioni?
    Secondo: il sig. Gullo da la possibilita' anche ad una bambina come sua figlia di poter giocare per un giorno in stadi importanti di Serie A e Serie B...e non si sa se ne avra' ancora occasione,e l'unica cosa che sa fare come GENITORE e' quella di criticare un evento come questo.
    Ma si faccia una domanda:ma saranno tutti scemi al Brescia Calcio e nelle altre Societa' di Serie A ad ospitare un progetto del genere?

    Ringraziandola per lo splendido articolo,ci auguriamo che la piccola Alessandra possa un giorno rigiocare in uno stadio importante,ma dubitiamo molto se gente come lei critica al posto di promuovere progetti come il nostro.

    In bocca al lupo alla piccola Alessandra.

    SCUOLA CALCIO CAMPIONI

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  2. Caro Gullo, due o tre riflessioni al suo commento.
    Intanto ci mancherebbe altro che qualcuno obblighi un bambino di 9 anni a giocare nove partite di fila. Se dovesse accadere sarebbe un fatto di interesse non per un blogger ma per una Procura della Repubblica.
    Resta il fatto che a prescindere dalla volontà del giocatore, per di più in questo caso minorenne, le norme federali prevedono che non possa giocare più del tempo totale di una singola partita nell'arco delle 24 ore. La responsabilità per l'applicazione di questa norma è in capo a chi organizza l'evento sportivo e pure alla società ospitante. Faccia lei...
    Per il resto le segnalo che Alessandra, in realtà, ha già avuto la possibilità di giocare in altri stadi importanti, visto che dal primo settembre è tesserata per l'Inter Femminile. E altre ne avrà nei prossimi mesi: la sua squadra attuale, oltre al campionato di categoria, parteciperà pure a tornei internazionali che si giocano anche sui campi di società che militano nei campionati esteri di prima divisione.
    Come vede non occorre passare dalla Scuola Calcio Campioni per calcare i terreni di gioco degli stadi famosi.

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